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-1 giorno! Ecco tutte le anticipazioni sui convegni di domani, 12 dicembre

R.I.V.E.edizione 2017 è sui blocchi di partenza: tra meno di 24 ore apriranno i cancelli della Fiera di Pordenone per il debutto ufficiale della Rassegna Internazionale di Viticoltura ed Enologia. Qui sotto i relatori dei due convegni in programma in Sala Enotrend per il 12 dicembre anticipano alcuni dei contenuti dei loro interventi.

Gli eventi del primo giorno di R.I.V.E.
Nel primo giorno di manifestazione, martedì 12 dicembre, entra subito nel vivo il programma di ENOTREND che prevede 20 incontri di formazione e aggiornamento per gli operatori del settore sui temi più caldi per il futuro della viticoltura italiana.

Filari Prosecco

Alle 9.30 in Sala Enotrend (pad.3), dopo l’inaugurazione della manifestazione, il giornalista di Gambero Rosso Gianluca Atzeni darà il via al primo convegno del contenitore Enotrend intitolato “Nuove sfide del Prosecco tra sostenibilità e mercato”. Al centro dell’attenzione la sostenibilità, declinata negli aspetti economici, sociale ed ambientale contrapposta al boom commerciale di questo vitigno. Interverranno tre massimi esperti sui diversi aspetti del tema: Diego Tomasi, che come direttore del CREA – VIT di Conegliano ha costantemente sott’occhio la situazione del fenomeno del Prosecco, il professor Vasco Boatto, ricercatore di economia e politica agraria e fine analista degli scenari futuri del mercato vinicolo e Antonio Motteran, Senior Manager di aziende del calibro di Bauli, Illy, Carpenè Malvolti, consulente di strategia aziendale, docente presso ITS di Mktg&Sales management.
Per Motteran il futuro del Prosecco è strettamente legato alla sua immagine, che deve essere “forte, coerente e unitaria. Il Prosecco – spiega il senior manager – ha raggiunto dimensioni internazionali che gli conferiscono una posizione di leadership a livello di volumi, mettendolo in diretta competizione con lo Champagne, su cui può vantare dei primati in termini di caratteristiche qualitative. Per diventare il prodotto sparkling primo per volumi al mondo, è necessario che i tre consorzi del Prosecco siano uniti, per promuovere e salvaguardare l’immagine che lo lega al territorio ed evitare che diventi un prodotto indifferenziato con una ricaduta negativa sui produttori locali che ne costituiscono le radici storiche e culturali”.
Partiamo dal presupposto – spiega Boattoche il mercato internazionale premia gli spumanti, e in questo contesto il Prosecco, nelle tre versioni, DOCG Conegliano Valdobbiadene, DOCG Asolo e Prosecco DOC, conquista ulteriori quote su tutti i mercati, sia in volume sia in valore. Questa buona performance del prodotto va attribuita ai suoi caratteri di distintività, che lo rendono unico e diverso rispetto agli altri spumanti. Il Prosecco in questo momento si trova in diverse posizioni del suo ciclo di vita a seconda dei mercati: nella fase di sviluppo nei mercati sud est asiatico e nel nord Europa, in una fase di avvio della maturità nel Regno Unito, negli USA, in Svizzera e in Belgio e nella piena maturità nei mercati di Germania, Francia e Australia. Vanno quindi intensificate le attività volte a supportare l’immagine del prodotto in termini di differenze, qualificazione e delle basi che lo rendono unico e coerente con le aspettative, tenendo sempre a mente il tema della sostenibilità ambientale”.
Di sostenibilità ambientale parlerà Tomasi, che affronterà il tema in termini concreti, portando esempi di sostenibilità che riguardano la terra, l’aria e l’acqua. “Grazie alla ricerca – commenta Tomasi – stiamo capendo che il suolo ha una ricchezza di microorganismi impensabile, e la viticoltura sostenibile deve cercare in primis di preservarla in quanto responsabile del benessere del vigneto! Con l’uso di impianti efficienti, ad oggi possiamo risparmiare il 40% di acqua rispetto al passato e utilizzando le macchine a recupero possiamo ridurre notevolmente l’inquinamento dell’aria in seguito ai trattamenti”. Il Prosecco è fortemente legato al territorio, e anche di sostenibilità del paesaggio parlerà il dottor Tomasi. “Il paesaggio – commenta l’esperto – non è sostenibile dove la natura è abbandonata a se stessa, bensì dove è ben governata”.
Alla tavola rotonda che seguirà parteciperanno i presidenti dei tre Consorzi interessati: Stefano Zanette (Consorzio Prosecco DOC), Innocente Nardi (Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG) e Armando Serena(Consorzio Vini del Montello e Colli Asolani).

Sempre in Sala Enotrend, dalle 14 gli scenari si allargheranno sull’Europa con la partecipazione di due grandi nomi della viticoltura internazionale: il convegno “Lo scenario della viticoltura europea, tra crisi climatica e nuove esigenze del consumatore” avrà come protagonisti da una parte il professor Attilio Scienza, ordinario di viticoltura all’università di Milano e presidente del Comitato Scientifico di Enotrend, dall’altra Monika Christmann, Presidente di OIV, Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino che riunisce 46 Stati Membri da tutto il mondo.
L’analisi della situazione italiana, secondo Attilio Scienza, descrive tre ordini di problemi: una polarizzazione della viticoltura su 4 Regioni del nord, l’invecchiamento dei vigneti e la mancanza di progetti nazionali per affrontare il cambiamento climatico. “Veneto, Friuli Venezia Giulia,Trentino Alto Adige e Piemonte hanno incrementato il loro potenziale del 10,20%, mentre il centro sud ha perso superficie vitata, Calabria e Lazio in testa, rispettivamente con un -27% e -36%”. Causa principale del successo delle regioni settentrionali? “Soprattutto – afferma Scienza – la capacità di investire sui sui mercati internazionali attraverso la valorizzazione dei grandi marchi, delle loro denominazioni e di alcuni tipi di vitigno, come Pinot Grigio e Prosecco”. Nel sud, invece, “la sfiducia nelle denominazioni, la contrazione nelle coltivazioni di molti vitigni autoctoni e la frammentazione delle iniziative di comunicazione hanno avuto come principale conseguenza l’invecchiamento inarrestabile dei vigneti”. La produzione media dei vigneti centro meridionali è calata in 10 anni del 20-30%. “Il rischio – commenta Scienza – non è solo economico, ma di perdere la cultura e la tradizione viticola di intere Regioni!”. Tre le soluzioni proposte: il miglioramento genetico, un progetto nazionale per lo studio delle cause e dei rimedi al deperimento dei vigneti e, in tempi più brevi, la viticoltura di precisione.
Al convegno interverranno inoltre Riccardo Ricci Curbastro (Presidente di Federdoc) ed Eugenio Sartori (Presidente Vivai Cooperativi Rauscedo).

Workshop de L'Informatore Agrario a Rive 2017In Sala Vite (pad. 2) si svolgeranno i primi due workshop organizzati dal main media partner di Rive, L’Informatore Agrario. Il primo appuntamento è alle 10.30 con Antonella Bosso, del centro di ricerca per l’enologia CREA di Asti, che parlerà delle “Ultime acquisizioni in campo enologico”. Dalle 14 alle 15 sarà la volta di Riccardo Castaldi, del gruppo Cevico, che spiegherà “La potatura meccanica, quando conviene”. Primo appuntamento con le degustazioni in Sala Vino (pad.5) alle 11.30: il Consorzio di Tutela dei Vini di Soave guiderà il pubblico nell’assaggio del Cru.