glossario

LE PAROLE DEL VINO // 10 : FORME DI ALLEVAMENTO DELLA VITE

Uno degli aspetti tecnici più importanti per la viticoltura è la forma di allevamento della vite: in questa puntata del glossario di Enotrend parleremo di alberello, pergola, pergola doppia, tendone, cordone speronato, doppio guyot e guyot semplice.  

Forme di allevamento della vite
Con questa definizione si intendono le geometrie dei filari, l’altezza da terra dei rami a frutto, la direzione nello spazio, gli schemi di potatura corti o lunghi applicati dal viticoltore ai suoi vitigni. L’obiettivo è sempre quello di aumentare la resa in termini di produzione, quindi la quantità e la qualità dell’uva, e guidare la crescita vegetativa della pianta in base alle caratteristiche pedoclimatiche dell’ambiente di coltura.

Alberate
Si tratta di un allevamento tradizionale, in cui altre piante legnose fanno da sostegno alle viti.
Alberello
In questo caso la vite non ha sostegni e viene tenuta molto vicina a terra.
L’obiettivo di questo sistema è quello di adattare la coltura alle condizioni sfavorevoli di suoli poveri e aridi (Sicilia) o alle basse temperature (Val d’Aosta). Esistono differenti forme di allevamento ad alberello, a seconda del tipo di potatura scelta.

glossario enotrend forme allevamento vite Guyot semplice
Questo allevamento richiede dei sostegni: pali di 2 metri fuori terra, posti a 5-6 metri uno dall’altro e 3 fili tesi in orizzontale a partire dall’altezza del capo a frutto. La potatura secondo lo schema Guyot prevede l’eliminazione di tutta la vegetazione ad eccezione di un ramo dell’anno precedente (detto capo a frutto) tagliato all’altezza di 10 gemme, e uno sperone, ossia un secondo tralcio tagliato all’altezza di due o tre gemme e destinato alla produzione dell’anno successivo. Adatto a vitigni dallo sviluppo contenuto.
Doppio guyot
Si effettua a metà inverno, come il guyot semplice, rispetto al quale però il doppio guyot prevede la conservazione di due capi a frutto dopo il taglio del capo a frutto dell’anno precedente. Si utilizza per varietà poco produttive.
Capovolto/ alla cappuccina
Sempre derivato da Guyot, prevede 1-2 capi a frutto piegati verso il basso e 1-2 speroni. richiede pali alti, di 3,5 metri fuori terra e almeno 5-6 fili.

Cordone speronato orizzontale
La potatura a cordone speronato  si sviluppa in un tronco di circa 1 mt di altezza, che poi prosegue in senso orizzontale in un cordone permanente, sul quale si lasciano di anno in anno, ad uguale distanza tra loro, da 2 a 4 speroni con 2-4 gemme.
Adatto per vitigni che fruttificano sui tralci emessi dalle gemme basali.

Sylvoz
Questo tipo di allevamento viene utilizzato nell’Italia del centro -nord. Su un fusto di 1,5-2 mt si prolunga un cordone orizzontale con capi a frutto lunghi rivolti verso il basso. Necessita di pali e fili.
Casarsa
Un derivato della precedente, offre molti vantaggi, tra cui la scarsa richiesta di manodopera e la semplicità di meccanizzazione.

Geneva Double Curtain
Ideale per vigneti ad alta meccanizzazione: prevede una doppia cortina in cui la vegetazione forma due pareti laterali che vanno a ricadere negli interfilari. Spostando la zona dove si vanno a trovare i grappoli rispetto ai pali viene facilitato il passaggio delle macchine vendemmiatrici e potatrici.
Cortina semplice 
Deriva dal GDC e prevede un cordone permanente e un unico filo portante, in cui la vegetazione e i grappoli sporgono verso il basso internamente rispetto al palo. Anche questa è facile da meccanizzare.

Forme di allevamento vite: la pergolaPergola
Sistema adatto alla coltivazione in zone collinari, soprattutto nell’Italia settentrionale. La pergola doppia, in particolare, è molto diffusa in Trentino Alto Adige, dove consente di proteggere la vegetazione dal forte irraggiamento estivo e dal vento.
Richiede una particolare palificazione: pali di testata e rompitratta in verticale e listelli in orizzontale, oltre a  vari fili di ferro paralleli per costruire il tetto della pergola.

Tendone
Questo sistema viene utilizzato sia per uva da tavola, sia per colture da meccanizzare. E’ adatto a climi molto caldi e aridi, dove il rischio di andare incontro a marciumi è scarso. Prevede una distinzione netta tra vegetazione e produzione, per cui i capi a frutto sono orientati in senso opposto. Sistema utilizzato solo nel meridione, in particolare Puglia e Sicilia, soprattutto per la produzione di uva da tavola.