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VENDEMMIA 2017: -25% DI PRODUZIONE PER ASSOENOLOGI

Secondo Assoenologi, la stagione 2017 non ha eguali a memoria d’uomo per l’estrema alternanza di eventi meteo di portata eccezionale, che lasceranno un segno sulla produzione vinicola italiana, con una produzione stimata in calo del 25% (13 milioni di ettolitri).

Al 21 agosto: -25% di produzione vinicola rispetto al 2016

La prima stima di Assoenologi sulla vendemmia 2017 indica un forte calo nella produzione di vino, che si attesterebbe intorno al – 25% rispetto allo scorso anno, quantificabile in 13 milioni di ettolitri in meno.  Il dato è stato stimato mettendo insieme le osservazioni arrivate alla sede centrale di Assoenologi dalle 17 sedi periferiche, e si riferisce alla situazione registrata tra la seconda e la terza settimana di agosto, quando la vendemmia doveva ancora iniziare nella quasi totalità dei siti.

Visto il perdurare della siccità e delle alte temperature al Centro Sud – si legge nella comunicazione di Assoenologi – non è da escludere che ci siano altre consistenti perdite nella produzione di uva”.

Le variabili del clima nel 2017

L’annata è iniziata nel peggiore dei modi, con la gelata improvvisa che ad aprile ha colpito l’Italia, così come altri Paesi europei, proprio nel momento in cui molte varietà avevano già prodotto i germogli.  L’altro fattore negativo del 2017 si chiama siccità: un fenomeno iniziato nel corso dell’inverno e che tuttora si protrae. Nel periodo estivo l’effetto della mancanza di precipitazioni è stato acuito dalle numerose susseguenti ondate di calore.  I fenomeni temporaleschi che hanno colpito il nord Italia nei mesi più caldi hanno sicuramente fatto rientrare la gravità della situazione irrigua, andando però in alcune aree a provocare ulteriori gravi danni per effetto della grandine.   

Il Centro Sud tra le aree più duramente colpite

Analizzando nel dettaglio i dati di Assoenologi è evidente come la peggior sorte in termini di diminuzioni quantitative nella produzione vinicola toccherà quest’anno al centro sud: a partire da Lazio e Umbria, dove si stima uno sconfortante -40%, ma anche Sicilia (-35%), Toscana Abruzzo e Puglia (-30%). Il nord non si salva: la Regione più colpita risulta essere la Lombardia (-25%), ma la produzione risentirà negativamente del clima anche in Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige (-15%). Unica eccezione in tutta la penisola è rappresentata dalla Campania, in cui dopo gli scarsi risultati registrati nel 2016, si prevede un aumento della produzione pari al 5%.  

I fattori positivi: biodiversità e gestione oculata

Ecco alcuni tra i  fattori che hanno mitigato gli effetti sulla produzione vinicola italiana dell’instabilità meteorologica del 2017 secondo Assoenologi:  

  • attenta gestione dei vigneti;
  • resistenza di alcune cultivar al clima estremo;  
  • trasversalità territoriale;
  • grande biodiversità.