Stefano Zanette, presidente del Consorzio di Tutela per il Prosecco Doc, ha annunciato ufficialmente che il vademecum viticolo relativo alla vendemmia 2017 conterrà il divieto di utilizzare in viticoltura tre tra i fitofarmaci più discussi.
La sostenibilità è la prossima sfida del Prosecco
Di sfide il Prosecco ne ha già vinte tante dal punto di vista produttivo, commerciale e promozionale. I tempi sembrano ora maturi per affrontarne una nuova, ma di stretta attualità: quella della sostenibilità. Ne avevamo già parlato qui: nei mesi scorsi, infatti, la discussione sull’argomento si era accesa e il Consorzio di Tutela per il Prosecco Doc aveva mosso i primi passi per un giro di vite del settore. Ora è ufficiale: il presidente del Consorzio, Stefano Zanette, ha dichiarato nei giorni scorsi a Treviso che il prossimo Vademecum Viticolo, il disciplinare appositamente redatto per i produttori aderenti, non ammetterà l’utilizzo di Glifosate, Folpet e Mancozeb.
Zanette: “Il nostro obiettivo è una Denominazione per la Sostenibilità”
Le molecole di Glifosate, Folpet e Mancozeb “nonostante siano ammesse dalla normativa vigente – ha affermato Zanette – sembrano essere diventate fonte di preoccupazione sia per le popolazioni residenti che per i consumatori. Mi impegno affinché il divieto al loro utilizzo diventi cogente per tutti i produttori della nostra Denominazione”. “Ci spetta – ha aggiunto il Presidente – far sì che la gente sia orgogliosa e felice di vivere nelle terre del Prosecco, facendoci carico anche di quell’esiguo 3% della popolazione che, sulla base di una recente ricerca, vede nella viticoltura una minaccia più che un’opportunità”. Ecco perché nei progetti del Consorzio c’è anche la creazione di una certificazione di sostenibilità del prodotto Prosecco. Il progetto si chiama DPS (Denominazione per la Sostenibilità) e non si limiterà, secondo quanto annunciato da Zanette, “alle buone pratiche agricole (comprendendo biologico e lotta integrata)” ma dovrebbe includere anche le buone pratiche socio-economiche. Nelle intenzioni, infatti, il DPS dovrebbe favorire il confronto con le comunità locali, che dovranno essere opportunamente informate sulle soluzioni sostenibili adottate.
Fonti: Ansa, Agi